Qualcosa su di me

Manuel De Rosa, pianista, cantante, compositore, arrangiatore.

Milano, 1971.

Comincio a studiare pianoforte nel 1976, all’età di cinque anni.

Mi piacerebbe poter sostenere che avevo precocemente trovato la mia strada, e che le porte della musica si erano spalancate davanti a me…

…nulla di più falso.

Non mi piaceva, detestavo il solfeggio, non riuscivo a sopportare l’idea di dover fare qualcosa di così impegnativo quando i miei amici erano fuori a tirar calci ad un pallone.

Ma alla fine, a discapito di tutto, suonare cominciò a piacermi, e mi piacque talmente tanto che alla fine non riuscii più a separarmene.

Nel 1988 mi esibii per la prima volta dal vivo, durante una vacanza studio in Inghilterra, presso il Cowley Center di Oxford, suonando una tastieraccia senza neanche pedale, davanti a forse cinquanta persone, tutti studenti di altri paesi, insieme a compagni di corso di cui ho ormai perso traccia, senza prove, senza un senso logico, in modo veramente pessimo.

Ma a me sembrava il paradiso, ed allora capii che era quello che volevo fare nella vita.

Poi le cose sono andate diversamente, ma quello è un altro discorso…

Nel 1991, con i “Kubla Khan” (con Fabio Invernizzi, Alessandro Vignati, Fabio Ammendolea, Giulio Santoni) partecipai al concorso Logos Party per band studentesche, e ci qualificammo per la finale in quello che allora era (e per me resterà sempre) il PalaTrussardi di Milano.

Beh, in quell’occasione le cose andarono decisamente meglio, e di fronte a cinquemila persone ci esibimmo in modo impeccabile (dopo mesi di prove e di convivenza!) al punto che vincemmo il concorso come migliore band giovanile del panorama milanese.

In effetti fu una grande performance, e suonammo “Little Wing” di Jimy Hendrix, nella versione riarrangiata da Sting, e l’intro di “Angry young man” di Billy Joel, e devo confessare che in questo caso mi sentii davvero figo, anche perché si tratta di un pezzo davvero impegnativo, e suonarlo dal vivo fa veramente un altro effetto.

i Kubla Khan al Palatrussardi - 1991

i Kubla Khan al Palatrussardi – 1991

I Tequila Sunrise nel 1992

I Tequila Sunrise nel 1992

Poco dopo la band si sciolse, e mi unii ai Tequila Sunrise (con Fabrizio Cedrati, Luca Grilli, Walter Mancini e Steve Angarthal, con i quali suonai del gran blues per anni, e con cui imparai moltissimo. Le performance erano sempre di alto livello, peccato che non lo fossero mai né le location né i compensi, ma questo è una triste realtà per tutti i musicisti amatoriali.

I Tequila Sunrise in studio

I Tequila Sunrise in studio

Alla fine della mia avventura con i Tequila Sunrise mi accasai con i Manicalarga (con Marco Masini, Nicola Tino e Carlo Ferrara) con cui esplorai il funky ed il punk-rock, anche in questo caso ad alto livello tecnico ma a bassa resa economica (praticamente un must nella mia carriera!!!).

Nel 1996 finalmente l’occasione: grazie anche alle amicizie di mio padre, riuscii ad intrufolarmi allo Studio L’Isola, e finalmente riuscii ad incidere il mio primo (ed unico) album, grazie all’ausilio di alcuni dei miei amici musicisti (Fabio Invernizzi, Steve Angarthal, Fabio Ammendolea, Carlo Ferrara), il tutto sotto la sapiente regia del mio compianto papà.

Il risultato è “San Gregorio ed altri eroi”, a vostra disposizione qui.

Dal momento che dopo tanti anni ho finalmente metabolizzato il fatto che non sarà mai il mio lavoro, posso affrontare la critica senza alcun timore, quindi non abbiate pietà…

Oggi cambierei tante cose nel mio lavoro, ma del resto ogni volta che ascolto un mio brano c’è qualcosa che toglierei/aggiungerei/modificherei, sempre nella tensione del miglioramento che è tipica di chi non si accontenta e di chi non si sente mai arrivato.

Contemporaneamente mi gettai anche in un progetto che riguardava la mia altra grande passione: la musica da cinematografia.

Siccome (inspiegabilmente!) nessun regista di livello internazionale mi aveva ancora chiesto di comporre la colonna sonora per un suo film, allora presi spunto dalla lettura di una collana di libri che mi appassionavano all’epoca (la saga dei Belgariad di David Eddings), e immaginai di comporre la colonna sonora del film che avrebbe potuto essere tratto da quei libri.

Anche in questo caso il risultato è l’album “The Rivan Codex”, a vostra disposizione qui.

Tra le altre attività degne di nota, c’è la lunga esperienza nei piano bar di Milano e dell’hinterland, portata avanti con abnegazione e sprezzo del pericolo, compensata solo dalla passione e dall’appagamento personale, perché la vita del piano man sarà anche romanticamente intensa, ma le gratifiche non potranno mai equilibrare i sacrifici.

Ecco questo sono io, con i miei alti ed i miei bassi, con i miei difetti e le mie virtù.

Questa è la mia musica, con i suoi acuti ed i suoi gravi, con i suoi fiati ed i suoi archi, con l’elettronica e l’acustica, con la passione e la sofferenza che ognuno di noi ci ha messo.

Grazie a tutti.

M.

3 pensieri su “Qualcosa su di me

  1. Manu, sei una persona di cuore, hai scritto delle parole spiritose, sincere e devo dirlo mi hai fatto emozionare ! Grazie Nadia
    Non conoscevo questo Tuo lato segreto

  2. …e il mitico bassista dei Kubla Khan che al PalaTrussardi suonò un favoloso Ibanez bianco di Ares Tavolazzi??????
    Un grande abbraccio (anche se non mi citi come membro dei KK).
    GIULIO

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